Ricerca State of Pets: gli italiani sono sempre più amanti degli animali da compagnia

Gli italiani sono sempre più amanti degli animali domestici. I numeri parlano chiaro: più di 23 milioni di persone possiedono un animale domestico, il 46% degli italiani ha almeno un cane o un gatto, questa scelta è determinata da diversi fattori, per esempio la composizione del nucleo familiare, il reddito e gli spazi casalinghi.

Sono solo alcuni dei dati emersi in ‘State of Pets’, la nuova ricerca proprietaria di Initiative, agenzia media del gruppo IPG Mediabrands, che analizza le tendenze attuali e le prospettive future di questo mercato, esplorando i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e l’evoluzione delle preferenze alimentari degli animali per dare una visione approfondita del panorama competitivo e delle opportunità emergenti.

L’analisi effettuata attraverso una metodologia qualitativa tiene conto di un campione di circa 1.000 persone, di età compresa tra i 18 e 64 anni, che riflette l’evoluzione dell’approccio consulenziale di Initiative, basato sul Fame & Flow, dove la Fame è il legame che i Brand possono esercitare e interpretare sulla base di valori e azioni che intercettano le necessità delle persone, mentre il Flow è la capacità di una marca di intercettare le necessità di ciascun individuo verso un’experience fluida ed efficace che accompagna verso una conversione e una relazione.

Gli italiani considerano i loro animali domestici come parte integrante della famiglia a cui dedicare tempo, cure e amore, con cui si instaura un legame speciale. Da quanto emerge nello studio, in una famiglia dove sono presenti dei figli, è più probabile che ci sia anche un animale domestico, il dato è in crescita con il 17% per le coppie senza figli che compensano il bisogno di genitorialità con un cucciolo, incrementando quel fenomeno di sostituzione emotiva e antropomorfizzazione dell’animale che assume quasi il ruolo di figlio e/o membro della famiglia.

Proprio in virtù di questo ruolo sociale, nonostante l’inflazione e lo stato di crisi, non diminuisce la spesa per i propri pet che si attesta, in Italia, a 4 miliardi di euro tra cure e cibo. Dato destinato a crescere soprattutto nelle fasce di reddito alto e medio-alto che dichiarano di spendere più di 300€ al mese per la cura del pet, percentuale più che raddoppiata (+2,8%) nel 2023 rispetto al 2022.

PET ECONOMY E GDO     

A crescere sono tutti i comparti della pet economy, dal pet food al pet care, complice la sempre più capillare distribuzione e l’incremento delle insegne GDO che nel 2023 hanno aperto 200 nuovi punti vendita specializzati.

La presenza non solo di pet food ma anche servizi a 360 per gli animali, portano ad una preferenza del punto fisico rispetto all’acquisto onlinecanale quest’ultimo che resta prediletto soprattutto per la ricerca di informazioni su marchi e prodotti. Un dato che emerge su tutti riguarda le coppie senza figli che si distinguono per un comportamento 100% digitale.

DRIVER DI ACQUISTO NEL SETTORE

Accanto al classico rapporto qualità-prezzo e confronto tra alternative, ormai consolidate in generale, i driver che guidano gli acquirenti nei loro acquisti sono anche Corporate Responsability (49%) e differenziazione (49%). In particolare, per i pet owner risulta fondamentale l’aspetto più funzionale e la risposta a specifiche necessità piuttosto che la popolarità del marchio, seppur fiducia e facile reperibilità rimangano driver imprescindibili e fortemente legati alla forza del brand.

Enrico Girotti, Managing Partner, Strategy e Growth, Initiative Italia, commenta: “Se da un lato la ricerca ha l’obiettivo di indagare attitudini e comportamento dei Pet Owner, dall’altro ha lo scopo di approfondire l’equilibrio e la crescita del business, il quale si gioca sulla la perfetta calibrazione fra costruzione di marca, la brand Fame, e guida dei brand per le consumatrici attraverso la categoria, il Flow. Approfondendo i dati dell’indagine emerge quanto il settore sia ampio e complesso, con player di mercato che godono di ampissima conoscenza del brand, ma dove fatica a consolidarsi una reale preferenza e affezione duratura per i consumatori verso un determinato marchio. Ciò è sintomo di una categoria merceologica che ha l’opportunità di rafforzare gli aspetti legati all’emozione e di cogliere l’opportunità di un’articolazione delle campagna di marketing a 360°, supportate dalla facilità di contatto attraverso i numerosi punti vendita fisici e store online”.         

In conclusione, il ruolo sociale ed emotivo che l’animale domestico assume nelle vite di chi lo possiede è una dinamica destinata ad influenzare fortemente l’andamento di questo settore, con un investimento di risorse significative da parte delle famiglie per il benessere del proprio animali e una ricerca attenta del prodotto migliore in un mercato in continua evoluzione.