Per Purina la lotta ai cambiamenti climatici e all’impoverimento del suolo è uno dei capisaldi della strategia di business e di responsabilità sociale, che viene portato avanti lavorando al raggiungimento degli impegni presi in occasione del BetterWithPets Forum.
Vediamo nel dettaglio gli impegni più connessi all’agricoltura e alla gestione del suolo:
1) Innovare l’alimentazione dei pet e gli ingredienti di partenza attraverso pratiche rigenerative: entro il 2024, Purina lancerà 20 nuovi prodotti progettati per migliorare la salute e il benessere dei pet; entro il 2025, il 20% delle proteine di cereali e verdure proverrà da metodi di agricoltura rigenerativa, per arrivare al 50% entro il 2030; entro il 2030, Purina utilizzerà solo pesce proveniente da pratiche responsabili.
2) Contribuire alla rigenerazione degli ecosistemi del suolo e degli oceani: ridurre le emissioni di CO2 del 50% nel percorso di Purina verso Net Zero; ridurre l’eccesso di azoto e fosforo dei fertilizzanti nella nostra filiera agricola; limitare l’uso del suolo e a migliorarne la qualità attraverso pratiche di agricoltura rigenerativa; contribuire a fermare la perdita e l’impoverimento della natura e iniziare a invertire questa tendenza entro il 2030.
Purina è tra i promotori di LENs (Landscape Enterprise Networks), un progetto per favorire la collaborazione di differenti partner verso un obbiettivo comune: la salvaguardia dell’ambiente.
In particolare si tratta di una partnership tra Purina e Consorzio Tutela Prosecco DOC con il supporto di due agenzie di consulenza ambientale, 3keel e Preferred by Nature, al fine di promuovere la salvaguardia e la rigenerazione del territorio rurale in Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
L’intervento viene attuato attraverso finanziamenti a sostegno degli imprenditori agricoli locali (In apertura, l’Oasi naturalistica di Vallevecchia e, in chiusura, Ca’ Corniani, entrambe a Caorle in provincia di Venezia) per migliorare la qualità dell’acqua e del suolo, migliorando allo stesso tempo le rese agronomiche.
LENs è un network collaborativo attraverso il quale aziende con un interesse comune nella protezione dell’ambiente e nella valorizzazione del territorio possono collaborare per il raggiungimento di obiettivi condivisi attraverso l’agricoltura rigenerativa, un approccio agricolo che mira a migliorare la salute del suolo, la biodiversità e a ridurre gli impatti ambientali a lungo termine delle colture promuovendo sistemi agricoli più sostenibili e resilienti.
Questo tipo di agricoltura può portare diversi e concreti benefici per il pianeta e allo stesso tempo garantire un reddito adeguato ai coltivatori sia nel breve che nel lungo termine.
Le aziende agricole partecipanti sono sostenute e finanziate per adottare un approccio rigenerativo all’agricoltura tramite delle misure concrete da mettere in campo, che includono pratiche agronomiche più rispettose dell’ambiente, volte a favorire una transizione verso un’agricoltura rigenerativa che cerca di ripristinare e migliorare la salute del suolo, pratiche per la biodiversità e per l’innovazione.
I sistemi alimentari rigenerativi hanno l’obiettivo di invertire gli attuali modelli di produzione meno sostenibili e sostituirli progressivamente con tecniche più rispettose dell’ambiente e in grado di portare valore aggiunto alle comunità che lavorano in questo campo.
Nel caso dell’agricoltura rigenerativa nel progetto LENs, le performance delle misure implementate vengono valutate tramite un sistema di monitoraggio, report e verifica, al fine di garantire concretamente:
1) il miglioramento della biodiversità attraverso la rotazione delle coltivazioni, l’uso di colture di copertura e tecniche per la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici;
2) la conservazione del suolo attraverso la copertura continua del terreno, la rotazione delle colture e la riduzione delle lavorazioni, senza inversione degli strati, con l’obiettivo di proteggere il suolo dall’erosione e dalla perdita di nutrienti;
3) l’aumento della fertilità del suolo utilizzando la rotazione delle colture, copertura continua, riduzione delle lavorazioni e l’uso di letami e compost di qualità;
4) la riduzione delle emissioni di gas serra legate all’agricoltura, come l’emissione di metano dall’allevamento di bestiame e di gas serra derivanti dalle lavorazioni e dalla produzione e dall’uso di fertilizzanti e fitofarmaci di sintesi;
5) la salvaguardia della risorsa idrica, attraverso l’irrigazione di precisione e la riduzione di input chimici nella gestione agricola;
6) una maggiore resilienza delle colture alle condizioni climatiche estreme, come periodi di siccità o piogge intense.