Ha infine raggiunto l’8,6% il tasso di inflazione calcolato a fine gennaio nell’Unione europea dall’istituto statistico Eurostat di Lussemburgo. Il tasso finale è stato dunque ritoccato verso l’alto rispetto alla stima data in precedenza dallo stesso ente all’8,5%. Il dato va considerato come una frenata più morbida dei prezzi rispetto a quanto atteso: infatti su base mensile a gennaio si registra comunque a livello europeo una contrazione dell’inflazione dello 0,2% rispetto a dicembre. È il terzo calo mensile consecutivo nell’Eurozona.
Quadro disomogeneo
Il tasso inflativo annuo nei paesi dell’Unione europea è del 10% netto a gennaio 2023, con un miglioramento di quattro decimali rispetto a dicembre. Ma si tratta di un dato medio che nasconde forti disomogeneità all’interno del mercato comune: in Lussemburgo i prezzi sono saliti su base annua solo del 5,8%, con Spagna (5,9%), Cipro e Malta (6,8%) fra i mercati più stabili. L’Ungheria guida la corsa dei prezzi con una crescita del 26,2% dei listini.
A livello generale, in 18 paesi si sta registrando un raffreddamento della corsa, mentre in altri nove il tasso di crescita non si è ancora stabilizzato.